Tra i tanti baby nerazzurri scesi ieri in campo a San Siro per il Trofeo Berlusconi c’era anche un giovane brasiliano classe ’98 che con la Berretti di mister Salvatore Cerrone sta facendo molto bene.

Si tratta di Matias Antonini Lui, arrivato all’Inter tre anni fa dal Gremio dopo un anno al Meda, che a Leonardo Oliveira, giornalista di Zero Hora Esportes, racconta le sue emozioni dopo il debutto in prima squadra: “Dopo l’esordio quasi non ho dormito, l’emozione era troppo grande, ma dovevo farlo perchè alle 8 dovevo andare a scuola.”

Com’è stato giocare il derby contro il Milan?

Erano tre anni che aspettavo questo momento e finalmente è arrivato. Ho giocato 30 minuti contro il Milan, sono felicissimo di aver giocato in una partita come questa.

Avevi già giocato a San Siro?

No, è stata la prima volta. Di solito sono con la Primavera ad Appiano. San Siro è tutta un’altra cosa… ero abituato a vedere lo stadio dalla tribuna ed era stupendo, dal campo lo era ancora di più.

Com’è stato giocare con dei professionisti?

Noi ragazzi viviamo a Interello, a circa 40 minuti da Appiano Gentile. Ci sono venuti a prendere e siamo andati là prima di pranzo, e poi siamo andati subito da Mancini.

L’Inter ha giocato con tanti ragazzi, il Milan no, c’erano tanti titolari per rendere onore al padre del loro presidente.

E’ vero, il Milan giocava con tanti titolari. A me marcava Boateng, uno che ho sempre visto solo in TV o alla Play, e ieri era lì davanti a me.

Eri molto nervoso prima di entrare in campo?

Ho parlato con mio padre fino a quando ho potuto, ero calmo e anche lui mi ha detto di stare tranquillo. Poi io non sono uno che si agita facilmente. Certo, avevo un po’ di ansia, ma poi mi sono detto: “Dai, gioca!”

Roberto Mancini ti ha detto qualcosa prima del tuo ingresso in campo?

Ha chiamato tutti noi ragazzi per chiederci se fossimo nervosi e di giocare ad uno, due tocchi. Sorridendo l’ha chiesto anche a me e gli ho risposto: “Nemmeno un po’”.

La maglia dell’esordio a chi la regalerai?

A mio nonno, è il mio idolo! Ho anche la maglia di Rodrigo Ely, anche lui arrivato in Italia dal Gremio a 14 anni. Abbiamo una storia simile, abbiamo parlato un po’ dopo la gara. E’ un bravo ragazzo.

Ti ha chiesto la maglia?

Gli ho subito spiegato a chi volevo regalarla, quindi mi ha solo dato la sua.

Hai fatto una foto con la coppa?

No, da solo no, solo in campo con gli altri. Ma la medaglia è qui con me.

 

Letizia Massaro