Sembrava tutto fatto, e invece…

Nel corso della votazione ufficiale, infatti, ben sette squadre hanno votato contro la riforma del Campionato Primavera: si tratta di Bologna, Crotone, Genoa, Napoli, Pescara, Sampdoria e Sassuolo. Da registrare anche l’astensione del Palermo.

Erano necessari 16 voti su 22 per raggiungere il quorum, ma ci si è fermati a 14, rispetto alle 18 squadre che inizialmente si erano dette disponibili alla riforma, cancellando di fatto il tentativo di far fare un passo in avanti al campionato italiano Primavera. 

Ma cosa può essere successo? La GdS ipotizza che qualche società, dopo averci ragionato meglio, abbia temuto di non essere ammessa alla prima divisione o di retrocedere successivamente, anteponendo – di fatto – i propri interessi personali al benessere collettivo. 

Capitolo seconde squadre: l’unica certezza è che interessano solo alle grandi squadre e a quei (pochi) club interessanti al vivaio come l’Atalanta. La Lega Pro ha però fissato delle regole ferree e considerate irricevibili dalle società, come il divieto di passaggi in prima squadra durante la stagione, complicando quindi anche questo processo.

Il Campionato Primavera, dunque, rimane così com’è, dopo aver bocciato anche un torneo under 21 di A.

Letizia Massaro


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