Per riprendere lo slogan di un famoso spot pubblicitario: “È stato difficile, ma ce l’abbiamo fatta”.
Potrebbe riassumersi così il lungo e faticoso percorso che ha portato alla riforma del Campionato Primavera approvata nell’assemblea della Lega Calcio che si è tenuta ieri pomeriggio a Milano.
Solo Bologna, Sassuolo e Palermo hanno votato contro la riforma, che nella precedente assemblea del 21 giugno era stata invece bocciata (a sorpresa).
Ma quali saranno, in concreto, le novità?
Nella prossima stagione – considerata di transizione verso i cambiamenti definitivi del 2017/18 – i gironi saranno costruiti senza alcun riferimento territoriale, equilibrandoli in base ai risultati degli ultimi anni delle squadre. Dal 2017-18, invece, verranno create una Primavera A e una Primavera B: la prima, considerata “d’élite”, comprenderà le 16 squadre di A meglio classificatesi nel corso del prossimo campionato (cioè le prime quattro di ogni girone), mentre nella seconda troveremo i restanti club suddivisi in due gironi da 13.
Letizia Massaro
Non sono presenti commenti.