Intervistato da per il programma dedicato al settore giovanile Inter Football Academy, il difensore classe ’98 Andreaw Gravillon racconta così la sua storia: “Sono nato in Guadalupa ma vivo in Francia da quando avevo 2 anni. Lì ho iniziato a giocare a calcio a 4 anni, ero attaccante. Mio padre mi seguiva sempre dappertutto, ma è stata mia zia a farmi davvero appassionare a questo sport perchè ci giocava anche lei. Il ricordo più bello legato al calcio è il mio arrivo qua nel 2014, prima dell’Inter per me era solo un divertimento. Ho fatto dei provini e mi hanno richiamato dopo un po’. Sono arrivato in una grande squadra, per me essere qui è una grande opportunità e non devo sprecarla. Cosa mi ha detto mia zia? Di rimanere concentrato e di giocare come so. Da grande vorrei diventare un mix di Varane e Zouma. Giocare con la maglia dell’Inter per me è bellissimo, non avrei mai pensato di arrivare fino a questo punto e ogni volta che la indosso sono felice. Vivere a Milano all’inizio è stato difficile perchè non conoscevo la lingua né gli altri ragazzi, volevo anche tornare a casa. Poi ho conosciuto Bakayoko, francese come me, ho imparato la lingua, ho iniziato a giocare e tutto è andato per il verso giusto. Da quel momento sono cresciuto tanto. Quando non ero ancora tesserato è stato difficilissimo andare avanti, non potevo giocare ma solo allenarmi e ho pensato di mollare tutto, ma poi mio padre mi ha convinto a rimanere. Con la mia famiglia ho un bellissimo rapporto. Essere allenatore in futuro? Perchè no.”
“L’anno scorso non pensavo di giocare così tanto”, continua Gravillon, “e invece… Il mio sogno? Fare bene nel mondo del calcio. Unire calcio e scuola è difficile ma anche bello perchè noi abbiamo una possibilità che altri non hanno. La Nazionale? Mi piacerebbe giocarci. Altri hobby? La pallamano, quando posso ci gioco.”
Letizia Massaro
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