Tocca al portiere classe ’99 Giulio Mangano raccontarsi questa settimana a Inter Football Academy, la trasmissione di Inter Channel dedicata al settore giovanile: Il primo campetto in cui ho giocato? A Caronno Varesino, è lo stesso da anni: ancora adesso mi incontro lì con gli amici di sempre. Non mi sono messo subito in porta, all’inizio giocavo da difensore, poi ho capito che era meglio stare in porta. Mio padre ha fatto il portiere, anche se non a grandi livelli, e mi ha sempre consigliato quel ruolo. Ci ho provato, mi è piaciuto e ho continuato. Il modello? Buffon, ma il mio idolo è Julio Cesar. In famiglia siamo tutti interisti, essere un calciatore della mia squadra del cuore è una grande soddisfazione, anche se sono solo all’inizio. Io arrivo dalla Pro Patria, un giorno il mister è arrivato all’allenamento dicendo a tutti che uno di noi era stato scelto per allenarsi con l’Inter. Quando ho scoperto di essere io ho quasi pensato che fosse uno scherzo. Passare all’Inter non è stato facile, la Pro Patria è una società seria, ma l’Inter è un’altra cosa. Devo crescere tecnicamente e sulla velocità dei movimenti, essendo molto alto ho qualche difficoltà in questo. Mi paragonano a Toldo? Lui è stato un grande calciatore, magari… La mia prima partita in nerazzurro? Contro la Feralpisalò, ero convinto che la nostra vittoria fosse scontata… e invece abbiamo perso 1-0. Non pensavo neanche di giocare quel giorno, ma sono andato in campo sereno, purtroppo abbiamo subito gol su rigore ed è andata male. La finale del campionato U17? Eravamo partiti malissimo, il gruppo era giù di morale, qualcuno pensava addirittura di non arrivarci alle Final Eight. Poi però abbiamo iniziato una cavalcata incredibile, ci siamo qualificati e lì abbiamo dimostrato di essere una grande squadra, però abbiamo perso in finale e questo per noi è ancora motivo di grande amarezza.”

Letizia Massaro