La storia di Matteo Colombi è una di quelle che ti fanno pensare che magari, in fondo, per essere felici basta davvero solo un pallone.
Colombi, attaccante classe ’94 ex Inter, è attualmente un giocatore dell’OltrepoVoghera (Girone A di Serie D), squadra dove ha ritrovato il sorriso e il gol, dopo un paio d’anni decisamente storti. Finora ha segnato 12 gol di 15 partite, numeri importanti, insomma.
E ad Alberto Trovamala di Gianlucadimarzio.com si è raccontato, ha parlato del suo presente, ma anche del suo passato a tinte nerazzurre: “I miei obiettivi erano due: arrivare in doppia cifra prima di gennaio – e ci sono riuscito – e portare la mia squadra nelle prime posizioni (attualmente l’OltrepoVoghera si trova a metà classifica ndr). Gol importanti? Contro il Rapallo ho segnato dopo soli 9 secondi, contro il Ligorna ho segnato di testa dopo essermi fatto male, ero suturato e abbondantemente fasciato. Invece contro l’Acqui ho segnato all’89’ e per me la gioia è stata doppia perchè uscivamo da un momento difficile.”
Tra i segni particolari di Matteo, ce n’è uno degno di nota: la fede calcistica. “Sono interista! Gli osservatori dell’Inter mi hanno notato vedendomi giocare in nazionale Under 16 contro Israele, durante il Torneo delle Nazioni. Quel giorno segnai una doppietta. Anche il Palermo era interessato a me, ma la scelta è stata molto facile: volevo l’Inter. All’inizio ho avuto qualche problema di ambientamento perchè passare da un piccolo paese come il mio ad una grande città come Milano non è stato facile, ma col tempo la situazione è migliorata. Ho giocato con gli Allievi Nazionali, poi con la Berretti, con la Primavera, e infine sono stato convocato da Stramaccioni in prima squadra. Mazzarri poi mi ha convocato per il ritiro estivo di Pinzolo e stava andando tutto bene finchè non mi sono infortunato: dopo un contrasto con Obi mi sono fatto male alla spalla.”
Da lì inizia il suo calvario, fatto di infortuni su infortuni che hanno impedito a Colombi di andare subito a fare esperienza nelle categorie minori. Ma a gennaio qualcosa sembra cambiare: “Venni inserito con Benassi nella trattativa con il Torino che ha portato D’Ambrosio a Milano, così mi sono trasferito lì per giocare in Primavera. Ma le cose non sono migliorate di molto: mi sono rotto il metatarso.”
Dopo Torino, ecco il Savona, in LegaPro: “Mi infortunai praticamente subito anche lì. La seconda parte della scorsa stagione, invece, l’ho passata in Sardegna, alla Torres, ma non ho trovato molto spazio, anche se mi sono trovato bene.”
Infine, la scelta – insolita – di andare in serie D: “Volevo ricominciare e mettermi in gioco, sono fatto così. I miei genitori e il mio procuratore non era d’accordo, ma io ero convinto. Pur di andare lì ho anche rescisso con l’Inter! Voglio sentirmi importante, segnare tanto e poi tornare in categorie superiori. Ex compagni? Dell’Inter sento Donkor, Camara e Alvarez ogni tanto. I ricordi con Torino e Inter sono fantastici.”
E tra gli allenatori chi ha un posto speciale nel cuore di Colombi? “Giuseppe Modena, colui che per primo mi ha spinto ad intraprendere questa strada.”
Un ragazzo speciale, Matteo, che con la sua gentilezza e disponibilità conquista davvero tutti. Con la speranza che possa continuare a togliersi ancora molte soddisfazioni.
Letizia Massaro
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