La Primavera nerazzurra vince il recupero contro il Genoa per 2-0 grazie ai gol di Rover e Merola.

LE PAGELLE:

Pissardo 6: attento e sicuro quando chiamato in causa, come nelle occasioni di Oprut e Zanimacchia.

Bettella 6,5: disputa un match più che positivo, con la solita tranquillità in fase difensiva e un paio di buone incursioni in area avversaria.

Nolan 6: mette in campo quantità e sostanza contenendo bene due clienti scomodi come Salcedo e Zanimacchia.

Rizzo 6: continua il periodo positivo del difensore classe ’00 che disputa una buona gara collaborando nel migliore dei modi con i suoi compagni di reparto.

Zappa 6: spinge costantemente sulla fascia nonostante la presenza di Oprut e dà un grande contributo alle azioni offensive dei suoi.

Gavioli 6: meglio nella ripresa che nel primo tempo, si muove tanto cercando di dare dinamismo alla manovra, anche se a volte in maniera poco chiara (dall’80’ Brignoli SV).

Pompetti 6,5: altra gara positiva per lui che dà il suo apporto al centrocampo a livello qualitativo e quantitativo combattendo fino alla fine nonostante caldo e stanchezza.

Zaniolo 6,5: gioca come solo lui sa fare, prendendo per mano la squadra e inventando movimenti per mandare in porta i suoi compagni. Sfiora anche il gol – che sarebbe stato meritatissimo – in più occasioni.

Sala 6,5: supporta molto bene gli attaccanti servendo l’assist a inizio gara per Merola e disputando, nel complesso, un buon match in cui corre e spende tantissimo.

Rover 6,5: come al solito c’è anche la sua firma su questa importante vittoria della Primavera nerazzurra: è lui, infatti, ad aprire le danze sbloccando il match al 13′, preambolo di una buona prestazione fatta di inserimenti utili e della solita velocità (dal 69′ Colidio 5: non rimane molto in campo, ma riesce comunque a perdere qualche pallone di troppo e a farsi vedere solo in occasione del suggerimento per Zaniolo).

Merola 7: sfiora il gol dopo pochi minuti dall’inizio del match, aiuta tanto la squadra e trova anche la rete del 2-0 facendo tutto da solo senza far rimpiangere gli assenti e dimostrando – se ce ne fosse ancora bisogno – che lui c’è e che il suo contributo può essere importante (dall’84’ D’Amico SV).